Offerta economica pari alla base di gara: il TAR del Veneto annulla una clausola del disciplinare

La sentenza n. 2908 del 5 dicembre 2024 del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha dichiarato nulla una clausola del disciplinare di gara che imponeva l’esclusione delle offerte economiche pari alla base d’asta. Il TAR ha evidenziato come tale previsione violi il principio di tassatività delle cause di esclusione, sancito dall’art. 10, comma 2, del Codice dei contratti pubblici, e risultano privati ​​di fondamento normativo e di reale beneficio per l’amministrazione.

Il tribunale ha sottolineato che l’art. 70, comma 4, del Codice prevede l’inammissibilità delle offerte il cui prezzo superi l’importo posto a base di gara, ma non menziona quelle di importo pari a tale base. Pertanto, l’esclusione di tali offerte non è conforme alla ratio della norma, che mira a garantire la sostenibilità finanziaria senza pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi della gara.

La decisione mette in luce l’irragionevolezza dell’obbligo di ribasso senza un valore minimo predeterminato, che può tradursi in ribassi simbolici privi di impatto economico significativo. Inoltre, il TAR ha rilevato come l’esclusione di un’offerta con un punteggio tecnico superiore, basato su un formalismo, contrasti con il principio del risultato, volto a garantire il miglior rapporto qualità-prezzo e la tempestività nell’esecuzione del contratto.

Questa pronuncia riafferma l’importanza di una corretta redazione dei bandi di gara, nel rispetto dei principi di proporzionalità, ragionevolezza e trasparenza, al fine di evitare formalismi che limitano la concorrenza e ostacolino il perseguimento dell’interesse pubblico.