Contratti continuativi di cooperazione e distinzione dal subappalto. La sentenza del Consiglio di Stato sulla corretta interpretazione dell’art. 119 del Codice Appalti

Con la sentenza n. 2622 del 28 marzo 2025, il Consiglio di Stato, Sezione V, chiarisce i confini applicativi dell’art. 119, comma 3, lett. d), del D.Lgs. 36/2023 in materia di contratti continuativi di cooperazione. Il Collegio distingue con nettezza tali contratti dal subappalto, sottolineando che si riferiscono a prestazioni secondarie, accessorie o sussidiarie rese in favore dell’affidatario e non direttamente alla stazione appaltante. Il provvedimento ribadisce che tali contratti devono essere antecedenti alla procedura di gara e che, se correttamente qualificati, non sono soggetti agli obblighi autorizzatori previsti per il subappalto. La decisione conferma la funzione strumentale e accessoria di questi contratti e ne riconosce la legittimità anche in settori sensibili come la ristorazione nei servizi educativi.